Ecco il parere della Dott.ssa Silvia De Simone
Psicologa, Ricercatrice presso il Dipartimento di pedagogia, psicologia, filosofia dell'Università degli Studi di Cagliari
1) E’ giusto proporre modelli di famiglia omogenitoriali a bambini in età prescolare ? Ciò è motivo di crescita e apertura mentale o di confusione e disorientamento ? 2) E’ giusto introdurre questo tema in un programma per bambini che potrebbe entrare nelle case senza il consenso o senza il supporto di un genitore ? Risponde con un testo unico ad entrambe le domande.
Insegnare ai bambini il rispetto dell’altro, della diversità, è un compito importante e necessario per la crescita dei più piccoli e della società. E questo può avvenire anche proponendo loro modelli di famiglia diversi da quelli tradizionali, come le famiglie omogenitoriali, a tutte le età, attraverso un linguaggio per loro comprensibile come quello dei cartoni animati.
È non solo giusto ma fortemente educativo mostrare ai bambini e alle bambini le diverse realtà familiari che esistono in Italia così come nel resto del mondo e con cui si troveranno prima o poi a confrontarsi. Questo contribuisce ad aprire le loro menti e i loro cuori, a fare chiarezza, ad arricchire il loro mondo interno e a costruire nuove rappresentazioni sulla realtà.
L’immagine di famiglia più frequentemente presentata nei cartoni animati è quella della famiglia nucleare tradizionale, scarsamente rappresentate sono le altre tipologie familiari, mentre le famiglie composte da genitori dello stesso sesso non compaiono, come se non esistessero nella realtà.
La puntata in questione da dignità e visibilità a famiglie composte da due mamme o due papà, mostrando con un linguaggio adatto ai più piccoli che sono famiglie come tutte le altre. Familiarizzare con modelli diversi da quelli tradizionali e convenzionali insegna ai bambini e alle bambine a normalizzare quello che è diverso dalla propria realtà quotidiana e contribuisce a creare un clima culturale maggiormente accettante e inclusivo.
La visibilità attraverso i media è uno strumento potentissimo per far conoscere le famiglie arcobaleno ai più piccoli, ma anche agli adulti, è uno strumento efficace per combattere lo stigma sociale, che si nutre di pregiudizi e stereotipi alimentando paure e comportamenti discriminatori.
L’idea di proporre temi anche complessi con un linguaggio semplice, chiaro e diretto, parlare ai bambini di nuove famiglie e diversità con i cartoni animati è un modo per iniziare a colmare un vuoto nei programmi televisivi dedicati all’infanzia e per contribuire al diffondersi di nuove immagini di famiglia, di nuove rappresentazioni dei sistemi familiari moderni, in cui le famiglie omogenitoriali possano avere piena cittadinanza. La televisione in generale, e i cartoni animati in particolare, infatti, contribuiscono alla costruzione di nuove rappresentazioni fin dalla prima infanzia.
Inoltre, mostrare famiglie in cui i genitori sono due donne o due uomini che si amano, permette anche ai bambini e alle bambine che stanno oggi crescendo nelle numerose famiglie omogenitoriali di rispecchiarsi finalmente nelle storie raccontate dai personaggi che tanto amano.
Puntate come quella qui discussa contribuiscono ad attrezzare lo zainetto simbolico dei bambini e delle bambini, di tutti i bambini e bambine, con strumenti che li aiuteranno a leggere ed affrontare il mondo con una maggiorare apertura. Messaggi come questo contribuiscono ad arricchire il bagaglio culturale ed affettivo dei nostri figli, delle nostre figlie, e di quelli e quelle che verranno e a promuovere cambiamento sociale nella direzione di microcosmi maggiormente inclusivi.
Questo è uno dei modi per iniziare a combattere fin dalla prima infanzia l’ignoranza rispetto alla diverse costellazioni familiari e il pregiudizio che ne deriva.