Coronavirus e consigli pratici per fare la spesa
Testo scritto per il numero 4 del mese di aprile della rivista DIAGNOSI E TERAPIA dal Prof. Massimiliano Noseda, medico specialsita in igiene e medicina preventiva, docente universitario
Covid19 ha cambiato moltissime delle nostre abitudini quotidiane inclusa quella di fare la spesa. Quali accorgimenti è bene adottare quando ci rechiamo al supermercato ? A che cosa dobbiamo prestare attenzione nella scelta degli alimenti ? Vediamolo insieme.
A seconda delle dimensioni del nucleo famigliare la spesa dovrebbe essere effettuata una o due volte alla settimana. Almeno idealmente, infatti, minori sono le occasioni di uscita dalla nostra abitazione, inferiore è la possibilità di venire a contatto con il virus. Inoltre, essendo ammessa all’interno dell’esercizio commerciale una sola persona per famiglia, potendo scegliere, tra più individui sarebbe preferibile incaricare il più giovane, se maturo e responsabile, in quanto a parità di altri fattori ha una probabilità minore sia di ammalarsi sia di andare incontro a complicanze gravi o letali in caso d’infezione. Evitiamo, invece, di mandare soggetti anziani nei punti vendita facendo la spesa per loro o invitandoli ad utilizzare il servizio gratuito di consegna a domicilio.
Prima di uscire di casa, è sempre bene predisporre accuratamente una lista della spesa. Ciò aiuta sia a non dimenticare alcun prodotto sia ad essere più rapidi nel prelevare gli articoli visualizzando mentalmente il percorso da fare. In questo modo scorrerà più rapidamente anche la coda all’esterno dell’esercizio commerciale. Una volta giunti, poi, al supermercato, se questo dispone di un posteggio esterno e uno sotterraneo, preferire il primo al secondo per evitare di dover prendere l’ascensore, luogo mal areato dove potrebbero non essere rispettate le distanze di sicurezza. Nel caso in cui, invece, si dovesse usare necessariamente e non è disponibile in alternativa una scala mobile, è bene ricordarsi di non pigiare il tasto con la punta del dito ma di utilizzare le nocche, flettendo la prima falange dell’indice sulla seconda, in modo da usare l’articolazione interfalangea per premere il bottone. Questo permette di non contaminare la punta delle dita in caso di presenza del coronavirus sulla pulsantiera. In alternativa, per selezionare il piano, è anche possibile usare un oggetto come una chiave oppure interporre tra il dito e il tasto un fazzoletto. E’ opportuno, inoltre, portare con sè sempre una paio di guanti da indossare al momento dell’ingresso e ricordarsi di utilizzare un semplice foglio di carta di giornale da avvolgere sull’impugnatura del cartello della spesa in modo da isolare la porzione dello stesso che viene a contatto con le mani di ogni cliente. Usare, poi, sempre la mascherina avendo cura di mantenere la distanza di almeno un metro da altri clienti e dal personale ricordando che una distanza maggiore garantisce una sicurezza ulteriore. Evitare, infine, di entrare in una corsia dove al momento ci sono più persone e tornare a prendere quel genere di prodotto in un secondo momento.
Al momento degli acquisti, prestare attenzione a come disporre ogni scatola o confezione all’interno del carrello al fine di ottimizzare gli spazi disponibili. A tal proposito, ricordiamo che l’acqua non è veicolo di contagio e, quindi, può tranquillamente essere usata quella del rubinetto che è potabile. Ciò consente di non acquistarne affatto o di comprarne una quantità minima e, quindi, di fare spazio nel carrello ad altri articoli alimentari necessari o comunque più utili. L’unica raccomandazione riguardo al consumo di acqua o bevende in genere è, invece, quella di non bere a canna da una bottiglia, passandola successivamente ad un’altra persona, e di non scambiarsi bicchieri al fine di evitare il contatto con il residuo di saliva di un soggetto che, se infetto, potrebbe contenere il virus anche in carica elevata.
Per quanto riguarda gli alimenti, è bene invece controllare sempre la data di scadenza, soprattutto per quelli di scorta, in modo da evitare di dover buttare a posteriori grosse quantità di cibo perché scadute o alterate. Per una maggior sicurezza personale è, poi, possibile preferire confezioni chiuse a alimenti sfusi o al taglio come nel caso di affettati e formaggi. La frutta e la verdura in arrivo è da considerasi, invece, perlopiù sicura in quanto raccolta molti giorni prima. Il possibile rischio di contaminazione deriverebbe dalla manipolazione scorretta all’interno del punto vendita se altri utenti non usano i guanti nel tastarla o prelevarla. Confezioni chiuse con pellicola, in scatola di plastica, in cassetta di legno o a rete sono, quindi, sempre più sicure.
In caso di lunghe code alla cassa, soprattutto in presenza di carrelli pieni davanti a noi, è sconsigliato l’acquisto dei surgelati che pur essendo sicuri, se desiderati, devono essere trasportati tassativamente in apposite borse termiche per prevenire il rapido scongelamento e riposti rapidamente nel freezer domestico. Alla cassa è opportuno, invece, prestare attenzione allo scambio di denaro e alla tastiera del bancomat al momento del pagamento sui cui tasti tutti appoggiano le dita adottando eventualmente lo stesso accorgimento già descritto prima per l’ascensore. Ottima, invece, l’alternativa del saldo con buoni pasto, quando possibile, o delle carte contactless.
Da parte dell’esercizio commerciale è doveroso, invece, mettere a disposizione gel disinfettanti e soprattutto guanti al di fuori dell’esercizio chiedendo all’addetto alla sicurezza di invitare tutti i clienti, che non hanno tali presidi, ad indossarli prima di accedere al negozio. E’, poi, opportuno montare schermi protettivi trasparenti alle casse, luogo in cui si rischia di non mantenere adeguate distanze con l’addetto, al fine di tutelare sia gli operatori, che dovrebbero indossare tutti mascherina e guanti, sia i clienti. Infine, è bene sia sanificare frequentemente carrelli, pavimenti e casse con disinfettanti a base di alcool o cloro, sia bloccare le porte scorrevoli in modo che restino sempre aperte al fine di migliorare il ricambio d’aria dei locali.
Testo a cura del Prof. Massimiliano Noseda.
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