La presente pagina, allestita dal Prof. Massimiliano Noseda in occasione del 2015, proclamato dalle Nazioni Unite anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce, presenta alcuni spunti per avvicinare i più piccoli al fantastico mondo dei colori attraverso una serie di attività interdisciplinari
Non perdere l'occasione per allestire un laboratorio didattico o per parlarne con il tuo gruppo: il vero educatore è colui che sa cogliere ogni occasione per parlare di salute e ambiente in modo semplice e coinvolgente.
COS' E' L'ARCOBALENO ?
L'arcobaleno, detto anche iride, è un fenomeno ottico e metereologico che si osserva quando gocce d'acqua rimaste in sospensione sono attraversate dalla luce solare proveniente dalle spalle dell'osservatore. Più precisamente, è dovuto alla dispersione e alla rifrazione della radiazione solare contro le pareti delle gocce stesse che generano uno spettro quasi contuo di luce. Ciò avviene tipicamente dopo un'acquazzone in seguito alla rapida ricomparsa del sole tra le nuvole ma si può osservare anche in prossimità di cascate o fontane. Il fenomeno si presenta tipicamente come un arco di sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu indaco e violetto. La forma circolare dell'arcobaleno deriva dal fatto che l'angolo che massimizza l'intensità dei raggi solari riflessi dalle gocce d'acqua è costante e di circa 42° rispetto all'osservatore. Solo da un areoplano si potrebbe avere la fortuna di vedere un cerchio intero di arcobaleno.
FACCIAMO UN ESPERIMENTO ?
E' possibile riprodurre artificialmente il fenomeno ottico dell'arcobaleno in una giornata di sole usando la canna dell'acqua o uno spruzzino che papà usa per lavare la sua auto o che mamma utilizza per bagnare i fiori se entrambi sono dotati di un diffusore in grado di disperdere il getto d'acqua in una nube di gocce. Come ? Mettiti con le spalle al sole e disperdi l'acqua nell'aria. Un fantastico arcobaleno comparirà davanti a te...
UN PO' DI STORIA...
Una prima spiegazione ragionevolmente dettagliata del fenomeno dell'arcobaleno si deve all'astronomo persiano Qutb al-Din-al-Shirazi ( 1236-1311 ) o forse il suo allievo Kamal al-din al-Farisi ( 1260 - 1320 ). L'interesse per questo tema perdurò poi nel tempo e la sua comprensione fu progressivamente raffinata da diversi studiosi tra cui Ruggero Bacone, Teodorico di Freiberg e Descartes. Fu però Isaac Newton il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla luce di tutti i colori dell'arcobaleno e che può essere separata in uno spettro completo di colori grazie a un prisma di vetro. Egli dimostrò anche che la luce rossa viene rifratta meno della luce blu, il che portò alla prima spiegazione scientifica delle principali caratteristiche dell'arcobaleno con il rosso all'esterno e il blu all'interno.
TRA RELIGIONE E MITOLOGIA
L'incapacità di comprendere il fenomeno, la sua bellezza legata al sole e all'ambiente, e la sua fugacità hanno riservato all'arcobaleno molte citazioni in numerose leggende, culture e civiltà dei tempi passati. Nella religione cristiana, e più precisamente nel libro della Genesi della Sacra Bibbia, l'arcobaleno è il simbolo del rinnovato patto di alleanza tra Dio e l'umanità e compare dopo il diluvio universale. Nella cultura cinese era invece considerato una spaccatura nel cielo sigillata dalla dea Nuwa con pietre di sette colori differenti. Nella mitologia greca era il sentiero creato dalla messaggiera Iris tra terra e paradiso. Simile il significato nella mitologia norrena: chiamato Ponte di Bifrost, l'arcobaleno collegava i regni di Asgard e Midgard, che sono rispettivamente le dimore delle divinità e degli uomini. Nella mitologia irlandese, indicava infine il nascondiglio segreto del leprechauno, una sorta di folletto, dove custodiva la sua pentola d'oro.
ARCOBALENO E ARTE
L'arcobaleno compare in diverse opere e dipinti. Ad esempio "L'offerta di Ringraziamento di Noè" (1803) di Joseph Anton Kock raffigura Noè che costruisce un altare al Signore dopo essere sopravvissuto al Diluvio; Dio manda l'arcobaleno come segno di rinnovata alleanza ( Genesi 8-9). Invece nel "Giudizio finale" di Roger van der Weyden è ritratto Cristo seduto sull'arcobaleno in accordo con il verso 4:3 dell'Apocalisse di Giovanni "… e ci fu un arcobaleno attorno al trono, visibile come sopra uno smeraldo. Nel dipinto ad olio "La ragazza cieca" del 1856 di John Everett Millais, l'arcobaleno, una delle bellezze della natura che la ragazza cieca non può vedere, viene utilizzato per sottolineare il pathos della sua condizione. Infine un altro arcobaleno è presente nell'opera "Paesaggio con personaggi" di Peter Paul Rubens ( 1632-5 )
ARCOBALENO E LETTERATURA
L'arcobaleno viene citato da diversi poeti e scrittori. Ad esempio in "To the lighthouse” ( Al Faro) Virginia Woolf usa la metafora dell’arcobaleno per sottolineare la caducità della vita e la mortalità dell'uomo attraverso un pensiero della signora Ramsey: "Era tutto effimero come un arcobaleno". Invece, una poesia di William Wordsworth del 1802, inizia con i versi "il mio cuore batte più forte quando intravedo l'arcobaleno" per enfatizzare l’emozione che questo spettacolo naturale suscita nell’uomo di ogni tempo. Infine nella poesia “Lamia” del 1820 John Keats accusa la scienza e la spiegazione newtoniana di aver distrutto tutta la poesia di questo affascinate fenomeno con la frase “disfare l’arcobaleno”.
ARCOBALENO E CANZONI PER BAMBINI
Molte canzoni per bambini sono dedicate a questo affascinante spettacolo naturale e più in generale ai colori: nel primo caso vale la pena ricordare "L'arcobaleno" di Mauro Beccatini cantata dal coro Kol Rinà di Formiello, la "Filastrocca dell'arcobaleno" di Claudio Cutolo e "Mago Arcobaleno" di Pietro Gambrini mentre nel secondo "Cerco il tuo colore" del coro dell'Antoniano, "la canzone dei colori di Bob il treno", "Impara i colori con gli amici pesciolini" di Mela Music, "La canzone dei colori" di Romano Sotgiu e la "Filastrocca dei colori" e "Giallo rosso e blu" entrambe di Pietro Gambrini.
ARCOBALENO E MASS MEDIA
Nel musical "Il mago di Oz" del 1939, la protagonista Judy Garland nel ruolo di Dorothy canta la canzone "Over the rainbow", letteralmente "oltre l'arcobaleno". Il brano parla di un luogo fantastico, appunto oltre l'arcobaleno, in cui regna la pace, un luogo magico dove stare bene e rifugiarsi per sognare. L'arcobaleno è diventato invece in tempi più recenti simbolo della bandiera del gay pride e della bandiera della pace per sottolineare nel primo caso le possibili declinazioni dell'amore e dell'affetto anche tra persone dello stesso genere e nel secondo per celebrare il rispetto di ciascun individuo a prescindere da etnia di appartenenza, casta sociale, religione, ideali politici, etc. L'arcobaleno inoltre compare anche nel noto videogioco della Taito, Rainbow Island, dove è utilizzato sia come arma sia come scala. Infine, nella terza serie del cartone animato Sailor Moon, il grande arcobaleno lunare, fenomeno notturno di colore bianco dovuto alla luce riflessa lunare, è anche il nome dell'attacco usato dalla protagonista.
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