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ASTRAPI: ESPERIENZA FRANCESE PER SPIEGARE AI PIU' PICCOLI COSA E' IL TERRORISMO

ASTRAPI: ESPERIENZA FRANCESE PER SPIEGARE AI PIU' PICCOLI COSA E' IL TERRORISMO - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

Astrapi è una rivista francese che si rivolge a ragazzi dai 7 agli 11 anni. In pratica propone fumetti, articoli sul mondo animale, laboratori didattici, ricette di cucina e giochi.

 

Conseguentemente agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 in cui persero la vita complessivamente 129 persone, la rivista ha dedicato un particolare servizio di attualità per provare a spiegare l'accaduto anche ai più piccoli.

 

Jessica Jeffries-Britten, giornalista di Astrapi, ha infatti riferito che l’inserto voleva essere la risposta concreta a molte richieste, giunte in redazione, da parte di genitori e insegnanti titubanti o incapaci di rispondere ad alcune domande come “Perchè sono state uccise persone innocenti? Chi sono questi terroristi? Dobbiamo avere paura? Come mai tutti parlano di ciò? Cosa dobbiamo fare?”.

 

“Abbiamo sentito che dovevamo farlo” ha detto Jeffries-Britten “per spiegare i fatti e dare rassicurazioni”. La giornalista ha quindi spigato che le riviste per bambini hanno una lunga tradizione in Francia e per tale motivo la redazione ha sentito la responsabilità di informare sull’accaduto anche i giovani lettori in modo semplice e corretto ritenendo che gli articoli dei quotidiani e le cruente immagini della televisione di quei giorni non erano certamente il modo migliore per aiutarli a comprendere. "Noi come giornalisti siamo un filtro in un certo senso. Possiamo infatti cercare di spiegare l’accaduto, senza dare il dettaglio più cruento delle informazioni violente, e provare a dare un significato ai fatti orribili che sono successi. Siamo sicuri che attraverso spiegazioni opportune possiamo aiutare i bambini".

 

Una scelta sicuramente non facile sia per la selezione dei contenuti da trasmettere e di quelli da omettere, sia per la rappresentazione grafica da realizzare ad hoc ( una Torre Eiffel che piange davanti a una pozza di sangue mentre i bambini si stringono a lei e le danno la mano ), oltre che per la ricerca delle parole migliori e per le possibili critiche legate all’iniziativa.

 

Tuttavia, vale la pena osservare che, pur essendo la Francia confinante con l'Italia, nel nostro paese nessuno ha pensato di informare i più piccoli con iniziative similari a suo tempo ( novembre 2015 ): come mai? Quello che succede oltre confine non ci riguarda così da vicino? Meglio non porsi il problema finchè la cosa non riguarda casa nostra? Oppure il problema riguarda già anche casa nostra ma non sappiamo o non vogliamo gestirlo? E' bene parlarne direttamente ai più piccoli attraverso il loro fumetto abituale? O la strategia francese non è in parte o in toto stata condivisa?

 

Tu cosa ne pensi ?

 

 

Recensione didattica e culturale Prof. Massimiliano Noseda

© Riproduzione riservata

 - EDUCAZIONE ALLA SALUTE

 

Qualunque sia la tua idea a riguardo, vediamo insieme il testo proposto dalla redazione di Astrapi.

 

 

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