Nata verosimilmente in ambiente rurale per giustificare alla prole l'inserimento del nuovo nato in un nucleo famigliare contadino, è invece la storia del cavolo sotto al quale potevano talvolta trovarsi anche i bambini. Seminato solitamente in marzo il cavolo impiegava per crescere e maturare ben nove mesi, ovvero un periodo pari alla gestazione dei bambini. Veniva, infatti, poi raccolto nel periodo invernale costituendo spesso un'importante fonte di vitamine e minerali nelle comunità rurali dell'Europa centrale. Sia la piantagione che la raccolta dei cavoli erano mansioni prevalentemente femminili. Tali raccoglitrici erano dette levatici, esattamente come le donne che prestavano assistenza al parto, in quanto loro era il compito a maturazione avvenuta di tagliare il gambo, ovvero una sorta di cordone ombelicale che legava il cavolo al resto della pianta che l'aveva generato.
A tal proposito di cavoli e nascite non si possono non ricordare le Cabbage Patch Kids, una fortunata serie di bambole nata negli anni Ottanta denominata non a caso "Bambole del campo incantato" proprio perchè "trovate sotto a un cavolo". Il fascino della loro nascita era rimarcato oltre che dal nome cabbage ( cavolo, in inglese ) anche dai vestiti bucolici dei personaggi e da un logo accattivante.
Recensione didattica e culturale del Prof. Massimiliano Noseda: i diritti dei personaggi i puffi sono di Peyo mentre quelli della serie Cabbage Patch Kids delle ideatrici Debbie Morehead e Xavier Roberts
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